domenica 2 maggio 2010

Benvenuta acacia, addio colza




Il momento più atteso è arrivato. L'acacia comincia a farci sentire i suoi preziosi effluvi; il profumo dei suoi fiori è quanto di più bello ci offre la primavera. I grappoli bianchi e profumati già da qualche giorno sono apparsi nei boschi, lungo le ferrovie, le strade e nelle campagne.
Le api quindi incominciano a lavorare su uno dei mieli più cari ai consumatori (e quindi anche agli apicoltori), forse un po' meno ai naturalisti che vedono la robinia pseudoacacia ancora come una pianta importata dalle americhe da Robin; pianta infestante che soffoca le piante autoctone come la roverella nei boschi collinari di tipo termofilo, ma che possiamo ormai considerare naturalizzata, visto che è presente ormai da qualche secolo in Europa.
Molto utile per il legno duro e resistente per i lavori in campagna (può essere utilizzata per farne pali di vario genere) ed è buona come legna da ardere d'inverno.
L'elevata capacità nettarifera determina una cospicua produzione di miele in tutto il nord Italia, con produzioni di elevatissima qualità in Piemonte.
Comunque anche sui Colli Euganei e nelle campagne circostanti si trova spesso la robinia e si produce un miele di elevata qualità.
Acacia che non va confusa con l'orniello o frassino minore, che in questo periodo produce anch'esso delle infiorescenze bianche e profumate che però non sono nettarifere.
Incomincia a fiorire la ginestra, nei terreni dove cresce questa rustica pianta dai fiori gialli e profumati; in questi giorni è infatti possibile incontrare macchie di ginestra nei terreni incolti o nelle cave dismesse, oppure proprio nell'apiario Apis AmicA, sul quale alcune ginestre hanno trovato un suolo di tipo "vulcanico" molto adatto.
Accompagnano queste righe alcune foto che vi serviranno per orientarvi tra le piante.
Le foto sono state scattate il 29 aprile.

Buona raccolta a tutte le api ed apicoltori!