Ciao
ieri pomeriggio alle 15 soro riuscito ad aprire qualche arnia e controllare come si svolge la vita dentro l'alveare.
Devo dire che in genere le api stanno bene e non soffrono particolarmente l'inverno; l'umidità ed il freddo aumentano sicuramente il consumo delle scorte di miele ma al calduccio, le une strette alle altre stanno passando i giorni più freddi dell'anno.
Alcune arnie avevano esaurito il miele vicino al glomere, e naturalmente ho avvicinato i favi con il miele alle api in modo da facilitare l'alimentazione delle operaie e della regina, che se ne sta al centro.
Ho provveduto ad eliminare i favi esterni e vicini alle pareti dell'arnia, perchè incominciavano ad ammuffire e quindi sono stati salvati da fine certa; dopo tutto quello che le api hanno lavorato mi sembrava proprio uno spreco!
Sono state spazzolati i fondi a rete delle arnie, il propoli presente si toglie bene con il freddo, ed ho tolto le poche api morte per evitare il propagarsi di malattie.
Ora mi sento più tranquillo, e posso attendere un altro mese per aggiungere il candito sopra ai coprifavo: è un'operazione indispensabile alla fine dell'inverno.
In attesa della colza di Maurizio, ci riposiamo ancora un pochino...
Alberto ed Elisa
Mieleria artigianale dei Colli Euganei - di Alberto e Alessandro - email: apis.amica@gmail.com
mercoledì 26 gennaio 2011
lunedì 17 gennaio 2011
Api tra le nebbie
Cari amici
il generale inverno continua a distendere il suo freddo mantello sulle nostre vite, sulle nostre attività ed anche sulle nostre api.
Malgrado tutto la vita nell'alveare continua e le api, protette dalla calda arnia di legno e con le abbondanti scorte di miele, aspettano il ritorno della primavera. In realtà si accontentano anche di un debole raggio di sole per uscire a purificarsi e magari raccogliere un po' di polline dal nocciolo.
Qualche nocciolo esposto a sud, è già in fiore e tra poco lo saranno tutti i noccioli dei colli.
Ieri pomeriggio con Elisa siamo andati in collina per fare una visita all'apiario e vedere come va la vita negli alveari. Abbiamo innanzitutto pulito i fondi delle arnie dalle api morte durante questi mesi; questo lavoro è importante per evitare lo sviluppo di malattite, ed è stato possibile raschiare le reti dal proproli che hanno messo: questo servirà a far cadere meglio la varroa ed a far circolare l'aria.
Terminato il lavoro e sfuttando una mezzoretta di sole abbiamo aperto qualche casetta per vedere se hanno scorte a sufficienza (un bravo apicoltore dovrebbe constatarlo sollevando leggermente e soppesando l'arnia).
Le famiglie con poche scorte di miele sono state aiutate con il miele di famiglie più ricche, ed i telaini con le api agglomerate sono stati spostati verso il centro, in modo tale che tra poco potremo dare il candito per l'alimentazione invernale; sono stati tolti i favi vuoti dalle posizioni esterne per ridurre lo spazio sul quale le api si spostano e per evitare che l'umidità che si condensa nelle zone esterne (e quindi più fredde) ammufisca la cera e renda quindi inutilizzabile il lavoro fatto dalle nostre amiche volanti.
Tarminato il lavoro abbiamo constatato la morte di una famiglia, probabilmente per mancanza di miele di scorta, e che le api sono sostanzialmente in buona salute. I trattamenti antivarroa hanno funzionato ed i vassoi erano strapieni di questi fastidisi parassiti.
Naturalmente stiamo aspettando un po' di sole che asciughi l'umidità che ci sta affliggendo da qualche mese e che in questi giorni particolari di inversione termica, riscalda solo gli strati più elevati dell'atmosfera.
Oggi pomeriggio, ho voluto andare a cercare questo debole sole di gennaio sulla cima del monte Venda con un amico e superata la cortina nebbiosa abbiamo scoperto la meraviglia dei colli euganei che emergono dalle nebbie. Qualcuno li chiamava "isole senza mare"...
Vi regalo un'immagine meravigliosa del Monte Cero e Rusta, visti dal Monte Venda. Ricordatevi che sopra di noi c'é ancora il sole!
Alberto
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