mercoledì 26 gennaio 2011

Visite invernali

Ciao

ieri pomeriggio alle 15 soro riuscito ad aprire qualche arnia e controllare come si svolge la vita dentro l'alveare.
Devo dire che in genere le api stanno bene e non soffrono particolarmente l'inverno; l'umidità ed il freddo aumentano sicuramente il consumo delle scorte di miele ma al calduccio, le une strette alle altre stanno passando i giorni più freddi dell'anno.
Alcune arnie avevano esaurito il miele vicino al glomere, e naturalmente ho avvicinato i favi con il miele alle api in modo da facilitare l'alimentazione delle operaie e della regina, che se ne sta al centro.
Ho provveduto ad eliminare i favi esterni e vicini alle pareti dell'arnia, perchè incominciavano ad ammuffire e quindi sono stati salvati da fine certa; dopo tutto quello che le api hanno lavorato mi sembrava proprio uno spreco!
Sono state spazzolati i fondi a rete delle arnie, il propoli presente si toglie bene con il freddo, ed ho tolto le poche api morte per evitare il propagarsi di malattie.
Ora mi sento più tranquillo, e posso attendere un altro mese per aggiungere il candito sopra ai coprifavo: è un'operazione indispensabile alla fine dell'inverno.
In attesa della colza di Maurizio, ci riposiamo ancora un pochino...

Alberto ed Elisa

lunedì 17 gennaio 2011

Api tra le nebbie




Cari amici
il generale inverno continua a distendere il suo freddo mantello sulle nostre vite, sulle nostre attività ed anche sulle nostre api.
Malgrado tutto la vita nell'alveare continua e le api, protette dalla calda arnia di legno e con le abbondanti scorte di miele, aspettano il ritorno della primavera. In realtà si accontentano anche di un debole raggio di sole per uscire a purificarsi e magari raccogliere un po' di polline dal nocciolo.
Qualche nocciolo esposto a sud, è già in fiore e tra poco lo saranno tutti i noccioli dei colli.
Ieri pomeriggio con Elisa siamo andati in collina per fare una visita all'apiario e vedere come va la vita negli alveari. Abbiamo innanzitutto pulito i fondi delle arnie dalle api morte durante questi mesi; questo lavoro è importante per evitare lo sviluppo di malattite, ed è stato possibile raschiare le reti dal proproli che hanno messo: questo servirà a far cadere meglio la varroa ed a far circolare l'aria.
Terminato il lavoro e sfuttando una mezzoretta di sole abbiamo aperto qualche casetta per vedere se hanno scorte a sufficienza (un bravo apicoltore dovrebbe constatarlo sollevando leggermente e soppesando l'arnia).
Le famiglie con poche scorte di miele sono state aiutate con il miele di famiglie più ricche, ed i telaini con le api agglomerate sono stati spostati verso il centro, in modo tale che tra poco potremo dare il candito per l'alimentazione invernale; sono stati tolti i favi vuoti dalle posizioni esterne per ridurre lo spazio sul quale le api si spostano e per evitare che l'umidità che si condensa nelle zone esterne (e quindi più fredde) ammufisca la cera e renda quindi inutilizzabile il lavoro fatto dalle nostre amiche volanti.
Tarminato il lavoro abbiamo constatato la morte di una famiglia, probabilmente per mancanza di miele di scorta, e che le api sono sostanzialmente in buona salute. I trattamenti antivarroa hanno funzionato ed i vassoi erano strapieni di questi fastidisi parassiti.
Naturalmente stiamo aspettando un po' di sole che asciughi l'umidità che ci sta affliggendo da qualche mese e che in questi giorni particolari di inversione termica, riscalda solo gli strati più elevati dell'atmosfera.
Oggi pomeriggio, ho voluto andare a cercare questo debole sole di gennaio sulla cima del monte Venda con un amico e superata la cortina nebbiosa abbiamo scoperto la meraviglia dei colli euganei che emergono dalle nebbie. Qualcuno li chiamava "isole senza mare"...

Vi regalo un'immagine meravigliosa del Monte Cero e Rusta, visti dal Monte Venda. Ricordatevi che sopra di noi c'é ancora il sole!

Alberto