giovedì 11 febbraio 2010

Che sia un'inverno da castigo?


Cari amici
è da qualche tempo che non vi scrivo dall'apiario, ma oggi pomeriggio sono riuscito a trovare un momento per aggiornarvi; sono a casa ammalato con l'influenza e quindi ne approfitto per fare tutti quei lavoretti che normalmente non si ha mai tempo di fare.
Quindi oltre che preparare la propoli e sistemare il materiale apistico riesco in queste giornate da malato ad aggiornare il blog cioè, il filo diretto tra le api e voi voraci consumatori di miele.
Apro con questa polare fotografia che ritrae alcune arnie dopo la nevicata abbondante del 30-31 gennaio scorso, durante la quale è caduto sui colli e sulla pianura circostante un elegante manto bianco.
Domenica 31 gennaio, al mattino, mi sono recato in apiario per portare il candito alle api; per chi non lo sapesse il candito è un alimento solido a base zuccherina per la nutrizione invernale delle famiglie e che garantisce la sopravvivenza quando fuori è molto freddo e ci sono poche scorte all'interno dell'arnia. Le api, disposte a glomere al centro dell'arnia, spesso non riescono neppure a raggiungere le abbondanti scorte poste lontane dalla zona più calda, pertanto l'apicoltore depone un sacchetto da circa 1 kg di candito sopra al foro del coprifavo. Lentamente, il calore generato dalle api scioglie e rende più appetitoso l'alimento e incominciano a consumare il prezioso aiuto, che traghetterà la famiglia fuori da questo momento di freddo intenso.
Al termine del mio lavoro ho fatto qualche fotografia nei paraggi, documentando la bellezza dei luoghi ricoperti dalla neve; ho risalito il monte Gemola fino all'ex monastero, affondando gli scarponi nella neve fresca, e percorso la mia passeggiata preferita che, quando ho tempo, percorro al termine delle visite in apiario.
Sperando che i noccioli tornino a fiorire e ad essere visitati dalle api, vi saluto e vi do' appuntamento alla prossima notizia dal mondo delle api.
Buon inverno a tutti.

Alberto Manfrin