venerdì 11 novembre 2011

Le api dello zio Piero

Finalmente le piogge e l'autunno sono arrivati per dissetare i terreni, i pendii dei colli, i boschi ed i prati che per troppo tempo hanno subito la calura ed il secco.
Purtroppo le piogge sono arrivate ad abbeverare la terra in modo violento come un monsone, ed in Liguria l'acqua si è portata via la vita delle persone; l'acqua è scesa violenta dalle montagne e si è incanalata con forza sempre maggiore, nelle stradine delle "Cinque Terre", trascinando con sé tutto quello che incontrava.
Viene quindi da chiedersi, in queste manifestazioni della natura, come sia potuto accadere.
Non è semplice risalire alle cause anche se i sospetti vanno sicuramente all'abusivismo edilizio, come alla mancanza di manutenzione degli alvei dei torrenti, dei canali o dei "calti" come li chiameremmo qui nei Colli Euganei.
Io credo che questi fenomeni "monsonici" siano generati da un clima che sta cambiando e che proprio a causa delle attività umane stanno diventando sempre più frequenti e violenti.
Basti ricordare quello che è successo nella bassa padovana giusto un anno fa.
Trascinato via da questa vita è stato anche lo zio Piero, che ad 86 anni, dopo una vecchiaia serena e vicina a figli e nipoti può ora mettersi a guardarci e magari sorridere alle nostre corse quotidiane, ai nostri affanni ed alla nostra perenne rincorsa della felicità.
Credo che se potesse parlarci, ci direbbe qualcosa del tipo:"...prendetevi più tempo per osservare una pianta che cresce, un innesto ben riuscito sul ciliegio, per coltivare l'orto e per seguire il volo delle operose api."
Ecco, voglio ricordarlo così lo zio che mi fece scoprire il mondo delle api, e che mi raccontava di quando le api sono molto stanche, si fermano su rami degli alberi per riposare la notte per poi ritornare all'arnia alle prime luci dell'alba.

Grazie Piero