lunedì 20 maggio 2013

Fioritura acacia 2013

Un disastro!
La fioritura dell'acacia di quest'anno purtroppo non ha lasciato nei melari il giusto quantitativo di miele che tutti gli apicoltori si aspettavano.
A causa delle condizioni climatiche avverse infatti, la produzione del miele di acacia è stata molto scarsa. Nei Colli Euganei, è iniziata il 3 maggio ed è finita con le piogge incessanti che si sono concluse nei giorni scorsi (18-19 maggio). Le arnie che hanno raccolto qualcosa hanno riempito mezzo melario o al massimo 3/4 di melario e, anche a causa delle numerose sciamature ben poco miele è rimasto anche nel nido.
Gli sciami che sono usciti sono molto piccoli e hanno richiesto un aiuto nel rifornimento di scorte e covata.
Gli sciami che ho recuperato sono stati trattati con acido ossalico gocciolato, visto che la varroa ora può essere solo sulle api adulte e l'efficacia quindi è massima.
In attesa che la fioritura del tiglio ci regali una notevole quantità di nettare, spero in un'estate più propizia di questa pazza primavera.

A ricordo della fioritura appena terminata allego questa bella immagine di un'acacia in fiore vicino all'apiario...

mercoledì 24 aprile 2013

Gioiosa colza

Ciao a tutti e bentrovati dopo il lungo inverno

ieri, recandomi al lavoro mi sono imbattuto in questo meraviglioso campo di Colza, nei pressi di Limena (PD) e provo sofferenza per non avere portato qui le mie api!

La colza infatti permetterebbe di ridare forza ed energia alle api, in attesa che i primi fiori di acacia spuntino tra le foglie della pianta più amata dagli apicoltori.
Per la fioritura della robinia pseudoacacia, non è ancora ora, e secondo alcune stime che si basano sul momento di apertura delle gemme, si pensa che possa avvenire entro la prima settimana di maggio. Siamo in ritardo di circa 10-15 giorni rispetto al previsto a causa della primavera fredda e piovosa; se si mantengono queste condizioni dobbiamo quindi aspettarci i primi fiori per il 5 maggio.
Conviene comunque selezionare i melari più puliti e posarli sopra le arnie, per permettere alle api di familiarizzare con il melario stesso e di ripulirlo da eventuali scorie.
Consiglio di inserire uno o due fogli cerei sul melario stesso, per permettere di costruire nuovi favi e soprattutto di ottenere un'acacia molto pulita!
In attesa di alzare numerosi e pesanti melari, vi saluto con la fotografia della Colza.

A presto, e buon 25 aprile a tutti!

Alberto

giovedì 14 febbraio 2013

Polline d'inverno, candito e corsi di degustazione a Padova

Polline primaverile multiflorale

Finalmente arriva il polline, e tra le api che rientrano all'alveare si notano già palline giallo paglierino del polline del nocciolo.
Sicuramente anche voi, passeggiando tra le campagne e le colline, avrete notato le infiorescenze pendule dei noccioli in fiore che sono il primo aiuto alla nuova covata e così alle nuove api pronte per la primavera alle porte.
L'inverno non è ancora finito, lo dimostrano le ultime nevicate e gelate estese sulla pianura padana, ma l'aumento delle ore di luce sta già influenzando positivamente la ripresa dell'attività della regina e forse anche di qualche apicoltore.
Le prime operazioni riguardano la fornitura di candito, per aiutare le api nei momenti più freddi e umidi dell'anno, e soprattutto per stimolare la ripresa della deposizione di uova da parte della regina.
Il candito l'ho prodotto in casa, seguendo la ricetta fornita dalla rivista "Vita in Campagna" che suggeriva di utilizzare zucchero a velo (1kg), miele (250 g) e succo di limone (una tazzina da caffè); mescolando gli ingredienti in queste proporzioni si ottiene un impasto che può essere diviso in pani da 1kg circa, e fornirlo tiepido alle api. 
Le api hanno gradito molto questa ricetta e in un mese hanno quasi consumato il kilogrammo di dolcezza che ho preparato.
Rispetto al candito che acquistavo da una ditta alimentare, è più profumato, più nutriente, meno denso e quindi molto più appetibile alle api.
Importante è l'aggiunta del succo di limone, ovvero acido citrico, che mantiene una maggiore acidità nello stomaco dell'ape, che limita così lo sviluppo di malattie dell'apparato digerente durante la stagione fredda.
Aspettiamo ancora pazientemente l'arrivo della primavera, ed intanto riordino il magazzino ed il materiale, per una nuova annata ricca di api e miele!
Vi segnalo l'organizzazione in Provincia di Padova di numerosi corsi su degustazione di miele ed altri prodotti artigianali.

Per ulteriori informazioni visitate la pagina web:
http://www.apapadpadova.it/news.php

Non mi resta che salutarvi ed augurarvi buon lavoro, e mi raccomando non dimenticate di consumare miele!

A presto

Alberto

PS
Vi aspetto alla prossima domenica ecologica del 24 febbraio ad Este (PD), ci saranno molte sorprese!


lunedì 19 novembre 2012

Sempre varroa

Buonasera a tutti

finalmente è arrivato l'inverno e ci si può riposare dai febbrili lavori della primavera e dell'estate appena trascorse.
Ma non possiamo ancora dormire sonni tranquilli se non abbiamo eseguito i trattamenti contro la varroa!
Ho eseguito nei primi giorni di ottobre un trattamento con acido ossalico sublimato ai miei pochi alveari e sono cadute dalle 100 alle 250 varroe.
Le temperature erano basse per il periodo e le api uscivano poco dalle arnie, quindi l'efficacia del trattamento è stata massima e il gas che si è liberato attorno al glomere è stato letale per le varroe aggrappate alle api adulte.
Dopo un mese, a novembre,  ho effettuato un secondo trattamento con acido ossalico gocciolato (le temperature miti di 14°C circa me lo hanno permesso) per abbattere le varroe scampate al primo attacco, perchè protette all'interno delle celle con la covata.
Ne sono cadute ancora, da un minimo di 10 ad un massimo di 100 varroe, con una media intorno ai 40-60 acari per arnia.
Ora non mi sento completamente tranquillo, ma sicuramente le api sono state liberate da molti di quei fastidiosi parassiti che le indeboliscono e le trasmettono virus e malattie.
Probabilmente se a dicembre ci sarà qualche altra giornata tiepida, si potrebbe valutare la possibilità di eseguire un terzo trattamento, ma intanto mi accontento e mi preoccupo magari di controllare che le famiglie siano fornite di scorte di miele, e in caso contrario, fornisco del candito attraverso l'apertura del coprifavo.
Non mi resta quindi di augurarvi di fare un buon lavoro e quindi di praparare bene le api a superare l'inverno pronte per i primi pollini del nocciolo...

A presto

Alberto 
  

mercoledì 17 ottobre 2012

Primi freddi

Testimonial Apis Amica del Miele di Barena

L'autunno ahimè ci sta lentamente avvicinando alla stagione fredda e la dimunuzione delle ore di luce riduce molto le attività all'aperto; tutto ciò significa dedicarsi maggiormente al riposo, alla casa, alla lettura, ecc.
Questo è praticamente quello che fanno anche le api (lettura a parte...), e mi sembrava bello portare questa analogia, che ci fa assomigliare molto a questi operosi insetti. Contrariamente a quanto si pensi le api non vanno in letargo, ma rallentano molto le loro attività e si preoccupano di rimanere vicine per tenersi calde e superare il freddo inverno.
Se ci sono scorte sufficienti, non devono preoccuparsi ma se non è rimasto molto miele dall'estete appena terminata, allora l'apicoltore deve provvedere a fornire l'alimentazione. La mancanza di scorte non è solo l'unico problema, perchè ci sono anche malattie che possono indebolire i nostri utili insetti, come ad esempio infezioni batteriche, virus e parassiti.
Questi mali si risolvono con trattamenti non invasivi per gli animali e soprattutto non lasciano residui nel miele e nella cera, ma bisogna essere precisi e soprattutto non dobbiamo dimenticarci di eseguirli.
Pochi giorni fa sono stato in visita ad un apiario che seguo per il progetto Beenet, del quale vi dirò in seguito, che non erano state trattate durante l'estate per la varroa: stanno tutte per soccombere!
Sembra impossibile ma le api non sono più in grado di sopravvivere senza l'aiuto dell'uomo! Quella stretta collaborazione tra uomo e ape, iniziata qualche centinaio d'anni fa, sembra essere ancora più inscindibile e forte; abbiamo quindi maggiori responsabilità (come apicoltori) a non trascurare le nostre arnie, mentre come consumatori dobbiamo premiare e valorizzare chi pratica un'apicoltura sana e sostenibile. In che modo? Semplicemente preferendo il miele locale, prodotto da apicoltori onesti e preparati, solo così riusciremo a far continuare la collaborazione uomo-ape.

PS Apis Amica avrà un banchetto alla prossima domenica ecologica del 28 ottobre a Este(PD), in piazza Maggiore dalle 10 alle 17. Se volete passare a trovarci saremo lieti di raccontarvi il nostro mondo.

Bzz, bzz...