lunedì 27 febbraio 2012

Fine dell'inverno?

Api sul favo con le cestelle cariche di polline




Sabato 25, sono stato in apiario sui Colli Euganei ed ho approfittato delle temperature primaverili per una prima visita alle mie arnie.


17°C diceva il termometro della mia Ford, ed in effetti per il caldo ho tolto la giacca e mi sono messo la maschera. Il candito che avevo messo nelle settimane scorse qualche famiglia lo sta divorando, mentre altre sembrano non interessarsi troppo al nutriente alimento.


La maggior parte delle famiglie d'api occupa dai 3 al massimo 6 favi; le api sono molto deboli e la regina ha da poco iniziato a deporre, mentre in quelle forti è possibile scorgere anche della covata di qualche settimana. Naturalmente il clima favorevole di questi giorni ha dato una forte spinta allo sviluppo.


Speriamo che non ci siano ritorni di freddo, pericolosi per l'incapacità delle api (visto il numero ridotto) di proteggere le larve e le ninfe. La varroa sembra avere concesso una tregua, sul corpo delle api non ne ho viste, come invece se ne vedono sul vassoio in basso.


Tre arnie erano senza regina, quindi ho provveduto a prelevare dalle sorelle vicine della covata fresca e uova che le orfane proveranno ad allevare per farle regnare nella loro casa.


Tra qualche settimana potremmo cominciare a fare i nuclei ed intuire come sarà l'annata...Buona primavera a tutti!


bzz, bzz...

mercoledì 14 dicembre 2011

Natale 2011 con Apis Amica ...

Ciao a tutti ecco le foto delle confezioni regalo e le nuove candele Apis Amica.
Originali idee regalo per il tuo Natale 2011 o per sorprendere chi ami 
con un gustoso regalo.
Tutte le decorazioni e le candele sono artigianali e fatte a mano, 
il miele dei Colli Euganei Apis Amica con la sua genuinità e bontà 
renderà sicuramente dolce e speciale questo Natale...




Per informazioni su disponibilità e prezzi contattateci su: 
apis.amica@gmail.com

- OFFERTE SPECIALI PER I GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE -

lunedì 5 dicembre 2011

Archeologia del miele

Vi propongo un'interessante recensione di un libro che non dovrebbe mancare nello scaffale di un apicoltore...



Per chi ha amato il IV libro delle Georgiche, per chi vuole avvicinarsi a un argomento archeologico poco trattato, per chi compie studi specifici di settore, questo libro rappresenta uno strumento utilissimo e agile di approfondimento e di scoperta. L'autrice affronta la storia e l'archeologia del miele e dell'apicoltura in maniera globale, dalle prime tracce a noi note dell'interesse dell'uomo verso il prezioso prodotto delle api fino all'attività apicola nel Medioevo, esaminando tutte le categorie di fonti in nostro possesso (archeologiche, iconografiche, letterarie, etnologiche) e soffermandosi non solo sulle diverse tecniche di allevamento delle api e di raccolta ed estrazione del miele sviluppate nei secoli, ma anche sugli svariati impieghi che il miele ha avuto nell'antichità, dal mondo egizio fino all'età medievale. Insieme alimento dalle eccezionali virtù nutritive, conservante per i cibi e le sostanze organiche, disinfettante, medicinale, cosmetico, addirittura ingrediente coadiuvante nell'arte orafa, la preziosa sostanza colore dell'oro ha anche avuto un importante peso simbolico e sacrale, fino ad essere indicata come il cibo prediletto dagli dei: in questo pregevole volume ne viene ripercorsa la storia, in una trattazione ineccepibile dal punto di vista scientifico, e gradevolissima nel tono della narrazione. Completano il volume un efficace e curato apparato iconografico e un'utilissima appendice con la trascrizione integrale di tutte le fonti letterarie ed epigrafiche utilizzate nel testo.
Mirco Mungari

venerdì 11 novembre 2011

Le api dello zio Piero

Finalmente le piogge e l'autunno sono arrivati per dissetare i terreni, i pendii dei colli, i boschi ed i prati che per troppo tempo hanno subito la calura ed il secco.
Purtroppo le piogge sono arrivate ad abbeverare la terra in modo violento come un monsone, ed in Liguria l'acqua si è portata via la vita delle persone; l'acqua è scesa violenta dalle montagne e si è incanalata con forza sempre maggiore, nelle stradine delle "Cinque Terre", trascinando con sé tutto quello che incontrava.
Viene quindi da chiedersi, in queste manifestazioni della natura, come sia potuto accadere.
Non è semplice risalire alle cause anche se i sospetti vanno sicuramente all'abusivismo edilizio, come alla mancanza di manutenzione degli alvei dei torrenti, dei canali o dei "calti" come li chiameremmo qui nei Colli Euganei.
Io credo che questi fenomeni "monsonici" siano generati da un clima che sta cambiando e che proprio a causa delle attività umane stanno diventando sempre più frequenti e violenti.
Basti ricordare quello che è successo nella bassa padovana giusto un anno fa.
Trascinato via da questa vita è stato anche lo zio Piero, che ad 86 anni, dopo una vecchiaia serena e vicina a figli e nipoti può ora mettersi a guardarci e magari sorridere alle nostre corse quotidiane, ai nostri affanni ed alla nostra perenne rincorsa della felicità.
Credo che se potesse parlarci, ci direbbe qualcosa del tipo:"...prendetevi più tempo per osservare una pianta che cresce, un innesto ben riuscito sul ciliegio, per coltivare l'orto e per seguire il volo delle operose api."
Ecco, voglio ricordarlo così lo zio che mi fece scoprire il mondo delle api, e che mi raccontava di quando le api sono molto stanche, si fermano su rami degli alberi per riposare la notte per poi ritornare all'arnia alle prime luci dell'alba.

Grazie Piero

venerdì 30 settembre 2011

Prepariamole all'inverno

Telaini del melario trattati contro la tarma della cera

Ciao amici

é troppo caldo per pensare all'inverno? Credete che sia ancora molto lontano?
Io credo che invece sia molto vicino e questi ultimi caldi raggi di sole sono dei doni, prima del freddo e dell'umidità.
Pertanto é meglio approfittarne per fare qualche passeggiata a piedi o in bicicletta, in pianura o in montagna oppure nei nostri Colli Euganei.
Gli apicoltori invece ne approfittano per le ultimi visite approfondite agli alveari: controlliamo se la regina è presente e depone le uova, se ci sono sufficienti favi di covata e di scorte per l'inverno. Sono osservazioni importanti che devono essere precise e vanno annotate su un foglio che di solito mettiamo tra il coprifavo ed il tetto dell'arnia; così la prossima volta che andiamo in apiario sappiamo già quali sono le caratteristiche di quella famiglia.
Oggi Io ed Alessandro siamo stati in collina per verificare soprattutto la presenza delle abbondanti scorte di miele per superare l'inverno, e come sospettavamo ce ne sono pochissime!
La causa è ovviamente il caldo e la siccità di questa estate ed inizio di autunno, che non hanno fatto trovare alle api i preziosi fiori da cui ricavare il nettare.
L'apicoltore pertanto si preoccupa di portare favi con miele o eventualmente prepara una soluzione zuccherina composta da acqua e zucchero per alimentare le povere api.
Avevamo già iniziato una alimentazione di emergenza donando alle famiglie d'api 3-4 kg di sciroppo ma è necessario procedere per fornirne altrettanto!
Ma la nutrizione di emergenza non sarà l'unico problema.
Sul dorso e sull'addome di alcune api ho notato la presenza di varroa, e quindi dovremo procedere a breve anche con i trattamenti sanitari con acido ossalico. Qualcuno utilizzerà il metodo "gocciolato" e qualcun'altro il metodo "sublimato", l'importante sarà comunque trattarle per abbattere il numero dei parassiti dell'alveare prima dell'inizio dell'inverno.
Abbiamo quindi ancora molte cose da fare e nonostante sia appena conclusa bisogna lavorare e pensare alla prossima stagione apistica!
Come dicono i saggi, il successo dell'anno prossimo si basa sul buon invernamento!

Buon autunno (anche se sembra estate)

Alberto