mercoledì 9 marzo 2011

Corso di analisi sensoriale



Ciao

oggi è una grande giornata per l'apicoltura patavina.
Un gruppo di otto associati dell'APA Pad ha infatti concluso oggi 9 marzo, presso il CRA-API di Bologna, il ciclo dei tre corsi di analisi sensoriale del miele, e con le prove di questi giorni mette in cantiere la possibilità di entrare nell'albo degli assaggiatori di miele.
Il riconoscimento è molto ambito ed offre tutti gli strumenti per imparare ad assaggiare, e quindi valutare il miele prodotto dalle nostre api.
Pertanto, buon lavoro!

Vi allego la foto con l'amico Sergio


mercoledì 26 gennaio 2011

Visite invernali

Ciao

ieri pomeriggio alle 15 soro riuscito ad aprire qualche arnia e controllare come si svolge la vita dentro l'alveare.
Devo dire che in genere le api stanno bene e non soffrono particolarmente l'inverno; l'umidità ed il freddo aumentano sicuramente il consumo delle scorte di miele ma al calduccio, le une strette alle altre stanno passando i giorni più freddi dell'anno.
Alcune arnie avevano esaurito il miele vicino al glomere, e naturalmente ho avvicinato i favi con il miele alle api in modo da facilitare l'alimentazione delle operaie e della regina, che se ne sta al centro.
Ho provveduto ad eliminare i favi esterni e vicini alle pareti dell'arnia, perchè incominciavano ad ammuffire e quindi sono stati salvati da fine certa; dopo tutto quello che le api hanno lavorato mi sembrava proprio uno spreco!
Sono state spazzolati i fondi a rete delle arnie, il propoli presente si toglie bene con il freddo, ed ho tolto le poche api morte per evitare il propagarsi di malattie.
Ora mi sento più tranquillo, e posso attendere un altro mese per aggiungere il candito sopra ai coprifavo: è un'operazione indispensabile alla fine dell'inverno.
In attesa della colza di Maurizio, ci riposiamo ancora un pochino...

Alberto ed Elisa

lunedì 17 gennaio 2011

Api tra le nebbie




Cari amici
il generale inverno continua a distendere il suo freddo mantello sulle nostre vite, sulle nostre attività ed anche sulle nostre api.
Malgrado tutto la vita nell'alveare continua e le api, protette dalla calda arnia di legno e con le abbondanti scorte di miele, aspettano il ritorno della primavera. In realtà si accontentano anche di un debole raggio di sole per uscire a purificarsi e magari raccogliere un po' di polline dal nocciolo.
Qualche nocciolo esposto a sud, è già in fiore e tra poco lo saranno tutti i noccioli dei colli.
Ieri pomeriggio con Elisa siamo andati in collina per fare una visita all'apiario e vedere come va la vita negli alveari. Abbiamo innanzitutto pulito i fondi delle arnie dalle api morte durante questi mesi; questo lavoro è importante per evitare lo sviluppo di malattite, ed è stato possibile raschiare le reti dal proproli che hanno messo: questo servirà a far cadere meglio la varroa ed a far circolare l'aria.
Terminato il lavoro e sfuttando una mezzoretta di sole abbiamo aperto qualche casetta per vedere se hanno scorte a sufficienza (un bravo apicoltore dovrebbe constatarlo sollevando leggermente e soppesando l'arnia).
Le famiglie con poche scorte di miele sono state aiutate con il miele di famiglie più ricche, ed i telaini con le api agglomerate sono stati spostati verso il centro, in modo tale che tra poco potremo dare il candito per l'alimentazione invernale; sono stati tolti i favi vuoti dalle posizioni esterne per ridurre lo spazio sul quale le api si spostano e per evitare che l'umidità che si condensa nelle zone esterne (e quindi più fredde) ammufisca la cera e renda quindi inutilizzabile il lavoro fatto dalle nostre amiche volanti.
Tarminato il lavoro abbiamo constatato la morte di una famiglia, probabilmente per mancanza di miele di scorta, e che le api sono sostanzialmente in buona salute. I trattamenti antivarroa hanno funzionato ed i vassoi erano strapieni di questi fastidisi parassiti.
Naturalmente stiamo aspettando un po' di sole che asciughi l'umidità che ci sta affliggendo da qualche mese e che in questi giorni particolari di inversione termica, riscalda solo gli strati più elevati dell'atmosfera.
Oggi pomeriggio, ho voluto andare a cercare questo debole sole di gennaio sulla cima del monte Venda con un amico e superata la cortina nebbiosa abbiamo scoperto la meraviglia dei colli euganei che emergono dalle nebbie. Qualcuno li chiamava "isole senza mare"...

Vi regalo un'immagine meravigliosa del Monte Cero e Rusta, visti dal Monte Venda. Ricordatevi che sopra di noi c'é ancora il sole!

Alberto

venerdì 24 dicembre 2010

Buone Feste


Tanti auguri di Buone Feste alle api, che in questo momento dell'anno se ne stanno al calduccio, si riposano e attendono l'arrivo dei primi raggi di sole che scalderanno i loro voli.
Auguri anche agli apicoltori che vorrebbero fare come le api, ma non possono perché devono lavorare alla preparazione del nuovo anno e si preparano alla prossima primavera.
Auguri a tutti e che queste feste siano occasione di riposo, di riflessione su quello che è stato l'anno che si sta per concludere e su quello che vogliamo che sia l'anno nuovo.

L'apis amica vi regala queste righe che seguono, che ci giungono da un grande uomo che fu apicoltore, scrittore, uomo dei boschi, grande conoscitore della natura e reduce della ritirata di Russia: Mario Rigoni Stern.

Dal libro "Tra due guerre":
"...Non ricordiamo più quando siamo partiti, non sappiamo quante miglia abbiamo percorso per arrivare a Jalan seguendo il magico kolobok. Le nostre scarpe si sono consumate e i nostri piedi sono avvolti in corteccia di betulla.
Il villaggio, poche isbe e una chiesetta di legno, è raccolto dentro una radura, ma oltre questa macchia di bosco la taiga si perde all'orizzonte e tutta l'aria profuma di piccoli fiori vivaci.
Lo ieromonaco Nikotin, assieme a una dozzina di confratelli che hanno rinunciato ai piaceri del mondo, ha qui a Jalan costituito una cooperativa per gestire un apiario e cerca di ristabilire l'equilibrio che nella famiglia è sconvolto dagli attacchi della varroa.
Padre Nikotin ci accoglie con grande ospitalità, ci apre l'isba riservata agli ospiti, ci offre pane nero, miele, kvas e idromele. Noi doniamo ai monaci due urogalli, due lepri e due salmoni dell'Enisej. Alla sera, accanto al fuoco, padre Nikotin, che prima di farsi monaco si chiamava Vjaceslav Glusenko e faceva l'ingegnere radiotecnico, vuole sapere qualcosa sulla perestroika, ma subito dopo ci spiega come ha costruito delle arnie speciali che riescono a contenere fino a novantamila api con due o anche tre regine, dare fino a centocinquanta chilogrammi di miele e originare a loro volta altre famiglie con sciamature opportunamente regolate. "Ma la varroasi, - chiedo, - come la combattete?"
"La combattiamo, - dice padre Nikotin, - introducendo nelle arnie abbondanti manciate di felce maschio"..."

Buon Feste
da
Apis AmicA

lunedì 29 novembre 2010

Glucosio e varroa



Oggi visita in apiario, per controllare la caduta della varroa dopo il trattamento di emergenza con acidi ossalico sublimato...ha funzionato!
Le varroe morte hanno riempito i vassoi delle nostre arnie, liberando così le api da questo fastidioso parassita.
Seguirà un altro trattamento di sublimato, poco prima di Natale e poi potranno riposare e scaldarsi le une con le altre fino al primo sole di febbraio!
Oggi ho portato su il glucosio che le api succhiano da un nutritore posto sopra il coprifavo: erano contentissime di ricevere questo prezioso aiuto per sopperire alla carenza di scorte nell'arnia.
A questa prima fornitura da circa 2 kg di alimento, ne seguirà un'altra con altrettanto prodotto.
L'alimentazione di pre invernamento si dimostra sempre meno facoltativa, vista l'esigua quantità di miele che rimane nel nido a fine estate!
Sabato prossimo alle 8 partirà dalla sede APA Pad la corriera per andare alla sede del CRA-API di Bologna e visitare i laboratori dove si analizzano i mieli e si selezionano le api regine. Purtroppo per motivi di lavoro non potrò esserci, ma i soci interessati farebbero bene a partecipare.

A presto

PS in foto potete vedere la vorroa ingrandita al microscopio elettronico

Alberto ed Elisa